Homo Faber: Crafting a more human future
29 Maggio 2018
Homo Faber: Crafting a more human future sarà un’inedita celebrazione della bellezza autentica, originale e unica che le creazioni dei maestri artigiani sanno rappresentare al meglio. La mostra sarà quindi un’occasione anche per riflettere sulle diverse caratteristiche che abitualmente consideriamo necessarie per definire la bellezza.
Ci sono infatti caratteristiche che una certa cultura, o per meglio dire dis-cultura, associa a un’idea di bellezza che sembra decisamente fasulla ed effimera: la fama e il successo, per esempio, sembrano già essere sufficienti ad assegnare fascino e interesse a persone che in realtà, a ben guardare, non hanno altro merito che quello di essere popolari. Anche essere “alla moda” viene spesso considerata una caratteristica già di per se stessa bastante a conferire un’aura di bellezza: considerazione profondamente sbagliata, che porta a confondere omologazione con gusto, e banalità con identità.
Altri elementi sembrano invece essere stati eclissati, o comunque oscurati. Penso a parole come grazia, intelligenza o eleganza. Eppure la grazia è essa stessa fonte di bellezza: il fertile dialogo che si instaura fra creatività e saper fare, tra design e alto artigianato rispecchia perfettamente questa necessità di realizzare oggetti “aggraziati”, ovvero ricchi di raffinatezza e di senso, gentili nel loro evocare un’emozione autentica e forti nella profondità del loro significato.
La stessa considerazione potremmo farla per il termine “eleganza”, che è sempre e solo un tratto tipico delle persone. L’eleganza è riscontrabile su di sé e intorno a sé, grazie alla scelta di oggetti di fattura squisita, che parlino di noi e di chi li ha creati. La grazia nei movimenti, la naturalezza modesta e contenuta, la postura, la mancanza di affettazione, l’equilibrio, il giusto tono: tutte queste caratteristiche sono legate al concetto di eleganza, ma sono anche (come è facile capire) intimamente connesse a quella bellezza personale che fa la differenza.
Ripensare a termini come grazia ed eleganza nella definizione di un oggetto fatto a mano, su misura e con passione ci aiuta quindi a prendere le distanze da una volgarizzazione sempre più palese del concetto di “bello”. Ci aiuta anzi a ritrovare, con un po’ di attenzione e curiosità, il valore di un manufatto non solo meravigliosamente plasmato, ma anche nato da un’eleganza spontanea e umanamente toccante: quella dei veri maestri e dei più grandi creativi, che stiamo selezionando per Homo Faber.
Un dialogo di menti illuminate, che ci fa sentire sempre come interlocutori intelligenti e – si spera – graditi.
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