Il Cenacolo Palladiano accoglie otto oggetti che sono l’espressione più alta della creatività e della maestria artigiana di alcuni tra i più apprezzati designer e artigiani d’Europa. Ogni oggetto è stato realizzato appositamente per Homo Faber e scaturisce dall’immaginazione di un designer di fama internazionale che ha lavorato a stretto contatto con un artigiano specializzato in un materiale o una tecnica tipici di un particolare territorio. Il brief creativo è stato fornito dall'architetto Michele De Lucchi, che ha chiesto a ciascuna coppia di sviluppare la propria interpretazione di un tema comune: un oggetto che custodisca al suo interno la nozione spirituale del tabernacolo. Ne è nata una splendida serie di otto pezzi unici che hanno l’obiettivo di raccontare una storia nella quale le mani dell’artigiano interpretano e danno forma all’immaginazione di un designer.
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Ogni collaborazione ha spronato artigiani e designer ad applicare le proprie competenze in modo inconsueto e ingegnoso. Un innovativo product designer olandese si è così confrontato con la destrezza di un decoratore di ceramiche di Delft. Un progettista svizzero ha collaborato con il talento di un artigiano del legno che padroneggia la rara tecnica della Weissküferei. Otto brevi filmati realizzati dal filmmaker Emanuele Zamponi ci fanno scoprire come si sono sviluppate queste collaborazioni, accompagnandoci fin dentro i laboratori degli artigiani. Un modo unico per apprezzare il processo creativo e il rapporto tra artigiano e designer, oltre alle influenze geografiche che fanno di ciascun oggetto un pezzo unico.
Räss è uno degli ultimi maestri artigiani specializzati nella tecnica della Weissküferei, che consiste nel piegare e dare forma al legno per realizzare i tipici oggetti usati dai pastori alpini. La struttura ideata dal designer di Zurigo Häberli ha stimolato Räss a spingersi ai limiti della tradizione.
Il progettista di sistemi d’illuminazione Maurer, che ha il suo studio a Monaco di Baviera, ha voluto mettere in mostra l’eccellenza di alcuni artigiani con i quali collabora abitualmente. Il suo uovo metallico è stato forgiato dai giovani artigiani dello studio Martelleria, di proprietà di Deggelmann. L’interno è stato dipinto da Lehmann, esperto di colorazioni.
Il britannico Lowe, direttore di Factum Arte, ha impiegato un suo mobile realizzato da una fusione di sale per mettere in mostra l’incredibile tecnica degli artigiani che lavorano presso la sede di Madrid, dove l’artigianato e la tecnologia digitale vengono combinate per creare e ricreare straordinarie opere d’arte.
Tusquets Blanca ha ideato una piramide di cuoio che è stata realizzata da Ventura Sala, artigiano della pelle specializzato in selle. Nel suo laboratorio catalano, Ventura Sala ama sperimentare con tecniche tradizionali e digitali.
Sierakowski, che vive e lavora a Parigi, ha creato un mobile bar intarsiato con la collaborazione di artigiani e artisti contemporanei della natia Polonia. Lavorando a stretto contatto con due ebanisti e un pittore figurativo, la sua visione si è sviluppata a mano a mano che discutevano insieme quali fossero le soluzioni migliori per il progetto.
L’architetto e designer La Pietra ha progettato una struttura simile a una capanna per esibire l’incredibile talento del maestro mosaicista Candussio. Le pietre dure e semi preziose impiegate da Candussio provengono dalle terre nei dintorni della sua casa di Spilimbergo o da luoghi lontani.
L’innovativo designer olandese Wanders ha collaborato con un famoso artigiano specializzato nella ceramica blu di Delft. Ne è nato un vaso profondamente contemporaneo che il maestro Plaisier ha poi dipinto con un tipico decoro in stile Delft.
Nel sud della Francia, Monié e Cesses sono maestri artigiani specializzati nella lavorazione della foglia d’oro. Con loro collabora regolarmente la designer Bedin, che ha immaginato un tabernacolo animato dalle straordinarie sfumature della foglia d’oro, in grado di creare la sensazione di movimento a seconda di come riflette la luce.
Affascinanti, insoliti, belli: ognuno di questi otto oggetti celebra i materiali e le tecniche usate da artigiani che lavorano in tutta Europa. Dalla foglia d’oro in Francia, al mosaico in Italia, alla pelle in Spagna. Viste nel loro insieme, queste opere riflettono la varietà di saperi artigianali e la creatività progettuale dell’Europa contemporanea e del dialogo fecondo che può nascere dal loro incontro. Esplorando questi magnifici oggetti, montati su un piedistallo e illuminati dal di dentro e dall’alto, si può apprezzare come delle tecniche artigianali tradizionali possano essere influenzate e anche migliorate dalle innovazioni contemporanee, e vice versa.
Questa capanna di legno è rivestita esternamente con un mosaico in pietra e marmo non levigato. L’interno, a contrasto, è rifinito con una copertura di pietra dorata levigata e lucente.
Questa piramide in cuoio ha una parte esterna più grezza e una parte interna più delicata. L’illuminazione proviene dall’alto, creando un disegno attraverso i piccoli fori nel cuoio.
Questo mobile bar è stato intarsiato con due tipi di legno esotico. L’esterno, dipinto di blu, richiama il disegno naturale della malachite.
Michele De Lucchi ha progettato oggetti d’arredamento e d’illuminazione per i più famosi marchi italiani ed europei, tra cui Artemide, Alias, Unifor, Hermès, Alessi, Olivetti. Nel campo dell’architettura, De Lucchi si è occupato di edilizia residenziale e industriale, di spazi culturali e aziendali in Italia e nel mondo. Insieme alla sua attività professionale, De Lucchi ha esplorato per sua passione personale gli universi del design e dell’artigianato. Nel 1990 ha fondato Produzione Privata, un laboratorio sperimentale attraverso il quale crea nuovi prodotti con tecniche artigianali. Tra i tanti premi e riconoscimenti, De Lucchi è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana per i servizi resi al design e all’architettura. Per tutto il 2018 sarà direttore della rivista Domus.