Michelangelo Foundation Homo Faber Event
La Michelangelo Foundation presenta
La Michelangelo Foundation presenta
Portrait of Marcello Durazzo by Van Dyck
Un capolavoro di Van Dyck Presentato da: Venetian Heritage
Homo Faber presenta il restauro di un celebre quadro
Il ritratto di marcello durazzo dipinto da Van Dyck

Presso le Sale del Convitto della Fondazione Giorgio Cini, Homo Faber riserva il posto d’onore al Ritratto di Marcello Durazzo dipinto da Anthony Van Dyck, che è stato di recente sottoposto a un’accurata opera di restauro. In questa celebre tela del XVII secolo è ritratto un nobile elegantemente vestito di velluto nero, un tessuto intimamente legato alla maestria artigiana italiana. L’intervento di restauro è stato sostenuto da Venetian Heritage in collaborazione con la Michelangelo Foundation, Arthemisia e Marco Voena. Partecipando al restauro di questo splendido ritratto, la Michelangelo Foundation ha potuto dare il proprio sostegno al mirabile lavoro dei restauratori e, nel preservare un’opera così preziosa, ha potuto anche restituire qualcosa a Venezia, la città che ospita Homo Faber.

La storia dietro il dipinto
Ritratto di un nobile del xvii secolo

La grande tela rappresenta uno dei più raffinati ritratti del pittore fiammingo. La dipinse tra il 1621 e il 1627, epoca cui risale il soggiorno di Van Dyck a Genova destinato a lasciare un’impronta sostanziale sulla ritrattistica barocca italiana. Il quadro costituisce il pendant di una coppia di dipinti raffiguranti il patrizio Marcello Durazzo e la moglie Caterina, entrambi provenienti dalle collezioni dei Durazzo, una delle più importanti famiglie della nobiltà genovese. Dopo diverse vicissitudini, le due tele furono separate: il ritratto di Marcello, acquistato dal barone Giorgio Franchetti alla fine dell’Ottocento, fu collocato alla Ca’ d’Oro ed esposto tra i capolavori della Galleria, mentre il ritratto della moglie - rimasto inizialmente nel palazzo di proprietà della famiglia – condivise la sorte degli arredi, passati ai Savoia che li misero nel Palazzo Reale di Torino.

Prima e Dopo
Un capolavoro ritrova l’antico splendore

Il ritratto è stato eseguito con colori scuri, secondo la moda spagnoleggiante dell’epoca, con raffinate modulazioni di neri e bruni che dialogano con la tenda rossa dello sfondo, a sua volta aperta su uno squarcio di cielo screziato da nubi, palese omaggio alla tradizione pittorica veneziana. Il dipinto, appena restaurato, si presentava con velature, ridipinture e ritocchi incoerenti diffusi, eseguiti sopra il colore originale. Una stuccatura centrale, ora rimossa, attraversava la tela per l’intera lunghezza creando un notevole disturbo visivo. Probabilmente i danni peggiori sono da ricondursi a un intervento effettuato prima che il dipinto fosse messo sul mercato antiquariale. L’opera era stata sottoposta a due restauri negli anni Quaranta e negli anni Settanta del secolo scorso, i quali, tuttavia, non avevano restituito al dipinto la corretta visibilità dei toni originali.

Prima
Dopo
Presentato da:
Venetian Heritage

Venetian Heritage è un’organizzazione internazionale non profit con sedi a New York e a Venezia che sostiene iniziative culturali tramite restauri, mostre, pubblicazioni, conferenze, studi e ricerche, ai fini di far conoscere al mondo l’immenso patrimonio di arte veneta in Italia e nei territori anticamente parte della Serenissima.

www.venetianheritage.eu

La lounge Van Dyck è stata realizzata grazie al prezioso contributo de iGuzzini. Un ringraziamento speciale a Rubelli. www.rubelli.com